Pesce Nudo a Casa Tua

Per gli amanti del crudo

Sono entusiasta di proporvi il nostro menù delle feste, preparato dallo staff di @pescenudo 🎉😍
Siamo convinti di potervi regalare una serata speciale comodamente a casa vostra🐟😋
Contattateci per ulteriori info, io e @matteocasadio.chef vi aspettiamo carichi come sempre 💪🏼😎

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Sashimi a casa tua

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Matteo Casadio

Buono sconto goji

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Bandito … Il Gin al Sale Dolce di Cervia – La storia

Com’è nato il Gin Bandito – La storia

Voglio raccontarti una storia: la nascita di BanditoIl Gin al Sale Dolce di Cervia, realizzato da Alessandro Fanelli di Officine del Sale – Cervia e Baldo Baldinini per “raccontare” in un bicchiere i profumi di Cervia e la Nostra amicizia.

Bandito gin al Sale di CerviaIl Gin con il Sale Dolce di Cervia

Bandito, il Gin Romagnolo al Sale Dolce è firmato Baldo Baldinini, profumiere unico nel suo genere, un artista dall’incredibile. Baldo ha dedicato anni di studio e di ricerca in tutto quello che è il mondo dei sentori e degli aromi, dalla profumeria fino alla cucina, una vocazione nata fin da giovane. Le sue conoscenze e la sua esperienza è stata fondamentale per realizzare questo Gin capace di evocare emozioni e ricordi, immagini, attraverso una digressione olfattiva che racconta una storia.

Gin Bandito

Il gin Bandito è prodotto con materie prime selezionate

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Gamberi rossi crudi con caviale Asetra e panna acida

Vi propongo anche oggi un piatto di crudo. Con i soldi che vi risparmiate sulla bolletta del gas, potete comprare un po’ di gamberi rossi, magari di Porto Santo Spirito, una scatoletta di caviale iraniano fresco e un po’ di sour cream.

Per sicurezza, come prevede il regolamenton 4379-P del 17/02/2011 emanato dal Ministero della Salute, abbattiamo i gamberi rossi per 24 ore,  dopo averli privati della testa e dell’intestino.

Una volta decongelati li tagliamo a piccoli medaglioni  e li disponiamo su un piatto; gli adagiamo sopra una quenelle di caviale e completiamo con un ciuffo di sour cream.

Ed ora la parola al SOMMELIER GIANLUCA BELLETTI:
“ad un piatto così sarebbe troppo facile e scontato abbinare uno Champagne o un buon spumante italiano, io ci vedo bene un Riesling della Mosella, vino poco alcoolico, (generalmente hanno 9/10 gradi…) dai profumi di agrumi e frutti tropicali, al gusto molto minerale, sapido, morbido e acidulo allo stesso tempo, con la tendenza dolce dei gamberi, l’intensità del sapore del caviale e la morbidezza tattile della panna acida, è un grande abbinamento, se invece vogliamo metterci un vino italiano penso ad un moscato giallo dell’alto adige, con i classici sentori di quest’uva, pesche mature, bianche, erbe aromatiche e dal classico sapore di moscato ma secco,  buona persistenza aromatica per contrastare la lunga permanenza del sapore del caviale al palato…”

Crudo e mangiato!

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Plateau di crudo – Molluschi Pesce Crostacei

Plateau di crudo – Molluschi Pesce Crostacei

Voglia di crudo?
Allora servono:
ostriche, magari di più varietà; scampetti nostrani; gamberi rossi di Porto Santo Spirito, sono il top; tonno, ricciola, buccine (anche se vanno lessate). Già con questi ingredienti potete toglievi la voglia, ma se volete potete aggiungere ancora cozze pelose, tartufi di mare, ricci di mare, capesante,…

IMPORTANTE: come tutte le preparazioni di pesce crudo, la ricciola, il tonno ed i crostacei vanno abbattuti per almeno 24 ore a meno 20 °C vedi preparazione del pesce crudo.

Ed ora la parola al SOMMELIER GIANLUCA BELLETTI

Crudità….. aaaaahhhh, le crudità… con due foto così riesco solo a pensare ad uno Champagne Blanc de Blancs, possibilmente in formato magnum, che è sempre più buono della bottiglia normale, chissà perché, mah, misteri della natura… fatto solo con uve Chardonnay, soave, non aggressivo, elegante come un vestito di seta da Gran Sera, fine, delicato e persistente al palato, possibilmente prodotto da uno dei tanti piccoli vignaioli che non riescono a farsi conoscere nel nostro mercato, sopraffatti dalla potenza commerciale che hanno i grandi gruppi industriali, ce ne sono tanti, di questi eroi dei nostri tempi, che cercano di portare avanti una tradizione plurisecolare, fatta di lavoro in vigna con i cavalli invece delle macchine, amore per la propria terra, cura delle uve con lo stesso amore che si dona ai propri figli…

In Piemonte, invece, terra di grandi rossi, c’è una storia di famiglie che da tanto tempo dedicano alla produzione di vini spumanti la stessa attenzione che tutti sappiamo viene data alla produzione di vini rossi di grande fama… Ci sono spumanti Piemontesi (naturalmente a Metodo Classico) con una storia che risale ai tempi del Conte di Cavour e con le stesse uve che concorrono alla produzione di Champagne, che veramente possono dare tante soddisfazioni in abbinamento con la cucina (ma quale cucina se è tutto crudo!) che tanto piace ai turisti che capitano dalle nostre parti!!!

Quando si fa un giro a Parigi, se si capita in uno dei tanti mercatini rionali, al di fuori dei soliti giri turistici, dove l’immancabile vecchina, col suo banco di ostriche, ci apre delle ostriche fresche di Arcachon, nel classico bistrot lì di fianco, ci faranno bere del Muscadet, vino sconosciuto da noi, dalla valle della Loira, bisogna provarlo, per capire che cos’è un abbinamento tradizionale, dove l’aromaticità, la sapidità e il sapore di mare incontrano un prodotto della terra, con fragranze di lieviti, sentori di miele e di frutti dolci come le albicocche e le nespole, frutto dimenticato ma vivo nei ricordi di quando eravamo bambini…

Crudo e mangiato!

Gnocchi di ricotta al tartufo bianchetto

Questa è la ricetta per fare gli gnocchi di ricotta. Qui li condiamo con il tartufo, ma sono ottimi anche con altri condimenti o semplicemente con salsa di pomodoro fresco e basilico.
Per gli gnocchi:
1 kg ricotta
250 g farina
250 g parmigiano
2 uova
Procedimento:
fare sgocciolare la ricotta in un colino con un peso sopra. Impastare tutti gli ingredienti insieme poi formare dei gnocchetti sferici. Cuocere gli gnocchi in acqua bollente salata. In una padella mettere un po’ d’acqua di cottura, poi gli gnocchi scolati, qualche tocchetto di burro, il tartufo bianchetto tagliato a lamelle, un po’ di parmigiano e legare con delicatezza.
 
La parola al sommellier Gianluca Belletti:
-“Gnocchi di ricotta al tartufo bianchetto…Quando sono venuto al ristorante erano con il tartufo bianco, a fine settembre… Tuber Magnatum Pico…che esplosione di natura, bosco e Nostra Madre Terra…  . ho bevuto un Burgenland Beerenauslese, se non ricordo male, ma che vuoi, con l’età l’alzheimer si fa sentire… con il bianchetto invece mi berrei volentieri un Pinot Nero, magari Toscano, delle colline di Fiesole, vicino a Firenze, con profumi di spezie dolci, piccoli frutti rossi, leggere note di tabacco e liquirizia, tannino appena accennato per contrastare la grassezza del burro… oppure un Sauvignon di struttura, come li fanno nel Collio Goriziano, dai sentori erbacei e di frutti tropicali, intenso e persistente al palato come quel nobile tubero che vive al di sotto di dove poggiamo i nostri piedi…” 

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Pecorino al tegamino con “spunzole” e borragine

Oggi Sergio Sentimenti, un mio amico e rinomato chef, ci propone una sua ricetta, che si fonde, in tutti i sensi con questa stagione. Sergio, dopo anni di lavoro come responsabile in alcuni dei migliori alberghi della riviera, ha deciso di aprire con un collega una trattoria dove proporre i suoi piatti e le sue idee. La Trattoria Fita e ‘ a Borgo Tossignano vicino a Imola. Vale proprio la pena andare!

Ingredienti 4 persone:
Pecorino del Sulcis “Biancoarrosto” gr 500
Spugnole fresche  gr 100
Qualche foglia di borragine
Olio di oliva   sale

Ed ora la parola a Sergio:

“In questo momento della primavera si incontrano  gli ultimi fiori della borragine con le prime spugnole, è quindi possibile preparare questo piatto semplice e al tempo stesso  equilibrato. Scaldare l’olio di oliva in padella e saltare pochi istanti i funghi e qualche foglia di borragine tagliata finemente, salare appena. A parte si dispone il formaggio tagliato a fette spesse  in un tegamino di ghisa o di coccio, pochi minuti di forno moderato e il formaggio è fuso. Mettere sopra le spugnole saltate, guarnite coi fiori di borragine  accompagnate il tutto con crostoni di pane abbrustolito….e buon appetito. Consigliamo con questo piatto il Centesimino” Rosso per te “di Vigna dei Boschi Brisighella”

Grazie Sergio!