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(Italiano) Pesce Nudo a Casa Tua
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Voglio raccontarti una storia: la nascita di Bandito…Il Gin al Sale Dolce di Cervia, realizzato da Alessandro Fanelli di Officine del Sale – Cervia e Baldo Baldinini per “raccontare” in un bicchiere i profumi di Cervia e la Nostra amicizia.
Bandito, il Gin Romagnolo al Sale Dolce è firmato Baldo Baldinini, profumiere unico nel suo genere, un artista dall’incredibile. Baldo ha dedicato anni di studio e di ricerca in tutto quello che è il mondo dei sentori e degli aromi, dalla profumeria fino alla cucina, una vocazione nata fin da giovane. Le sue conoscenze e la sua esperienza è stata fondamentale per realizzare questo Gin capace di evocare emozioni e ricordi, immagini, attraverso una digressione olfattiva che racconta una storia.
Il Gin Bandito è il risultato dell’unione di più distillati, alcolati e oli essenziali di materie prime selezionate, sapientemente prodotti e miscelati, ai quali viene aggiunto Sal Fiore di Romagna della Salina di Cervia. Un nuova frontiera di gin!
Bandito è composto da svariate botaniche, trattate singolarmente e in differenti maniere in modo da carpire e far emergere l’essenza di ognuno.
Secondo la filosofia del suo creatore , Baldo Baldinini, le botaniche che compongono questo gin non vengono dichiarate, ma sarà piacere e divertimento del consumatore tentare di capire cosa sia effettivamente presente dentro il prodotto.
Classificazione : GIN AL SALE DOLCE DI CERVIA
Gradazione: 45,5%
Formato: 50 cl
Alessandro Fanelli
Vi propongo anche oggi un piatto di crudo. Con i soldi che vi risparmiate sulla bolletta del gas, potete comprare un po’ di gamberi rossi, magari di Porto Santo Spirito, una scatoletta di caviale iraniano fresco e un po’ di sour cream.
Per sicurezza, come prevede il regolamenton 4379-P del 17/02/2011 emanato dal Ministero della Salute, abbattiamo i gamberi rossi per 24 ore, dopo averli privati della testa e dell’intestino.
Una volta decongelati li tagliamo a piccoli medaglioni e li disponiamo su un piatto; gli adagiamo sopra una quenelle di caviale e completiamo con un ciuffo di sour cream.
Ed ora la parola al SOMMELIER GIANLUCA BELLETTI:
“ad un piatto così sarebbe troppo facile e scontato abbinare uno Champagne o un buon spumante italiano, io ci vedo bene un Riesling della Mosella, vino poco alcoolico, (generalmente hanno 9/10 gradi…) dai profumi di agrumi e frutti tropicali, al gusto molto minerale, sapido, morbido e acidulo allo stesso tempo, con la tendenza dolce dei gamberi, l’intensità del sapore del caviale e la morbidezza tattile della panna acida, è un grande abbinamento, se invece vogliamo metterci un vino italiano penso ad un moscato giallo dell’alto adige, con i classici sentori di quest’uva, pesche mature, bianche, erbe aromatiche e dal classico sapore di moscato ma secco, buona persistenza aromatica per contrastare la lunga permanenza del sapore del caviale al palato…”
Crudo e mangiato!
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Voglia di crudo?
Allora servono:
ostriche, magari di piu’ varieta’; scampetti nostrani; gamberi rossi di Porto Santo Spirito, sono il top; tonno, ricciola, buccine (anche se vanno lessate). Gia’ con questi ingredienti potete toglievi la voglia, ma se volete potete aggiungere ancora cozze pelose, tartufi di mare, ricci di mare, capesante,…
IMPORTANTE: come tutte le preparazioni di pesce crudo, la ricciola, il tonno ed i crostacei vanno abbattuti per almeno 24 ore a meno 20 °C vedi preparazione del pesce crudo.
Ed ora la parola al SOMMELIER GIANLUCA BELLETTI:
Crudità….. aaaaahhhh, le crudità… con due foto così riesco solo a pensare ad uno Champagne Blanc de Blancs, possibilmente in formato magnum, che è sempre più buono della bottiglia normale, chissà perché, mah, misteri della natura… fatto solo con uve Chardonnay, soave, non aggressivo, elegante come un vestito di seta da Gran Sera, fine, delicato e persistente al palato, possibilmente prodotto da uno dei tanti piccoli vignaioli che non riescono a farsi conoscere nel nostro mercato, sopraffatti dalla potenza commerciale che hanno i grandi gruppi industriali, ce ne sono tanti, di questi eroi dei nostri tempi, che cercano di portare avanti una tradizione plurisecolare, fatta di lavoro in vigna con i cavalli invece delle macchine, amore per la propria terra, cura delle uve con lo stesso amore che si dona ai propri figli…
In Piemonte, invece, terra di grandi rossi, c’è una storia di famiglie che da tanto tempo dedicano alla produzione di vini spumanti la stessa attenzione che tutti sappiamo viene data alla produzione di vini rossi di grande fama… Ci sono spumanti Piemontesi (naturalmente a Metodo Classico) con una storia che risale ai tempi del Conte di Cavour e con le stesse uve che concorrono alla produzione di Champagne, che veramente possono dare tante soddisfazioni in abbinamento con la cucina (ma quale cucina se è tutto crudo!) che tanto piace ai turisti che capitano dalle nostre parti!!!
Quando si fa un giro a Parigi, se si capita in uno dei tanti mercatini rionali, al di fuori dei soliti giri turistici, dove l’immancabile vecchina, col suo banco di ostriche, ci apre delle ostriche fresche di Arcachon, nel classico bistrot lì di fianco, ci faranno bere del Muscadet, vino sconosciuto da noi, dalla valle della Loira, bisogna provarlo, per capire che cos’è un abbinamento tradizionale, dove l’aromaticità, la sapidità e il sapore di mare incontrano un prodotto della terra, con fragranze di lieviti, sentori di miele e di frutti dolci come le albicocche e le nespole, frutto dimenticato ma vivo nei ricordi di quando eravamo bambini…
Crudo e mangiato!
This is the recipe to make ricotta gnocchi. Here we are going to serve them with truffles, but they are also excellent with other condiments or simply with fresh tomato sauce and basil.
Oggi Sergio Sentimenti, un mio amico e rinomato chef, ci propone una sua ricetta, che si fonde, in tutti i sensi con questa stagione. Sergio, dopo anni di lavoro come responsabile in alcuni dei migliori alberghi della riviera, ha deciso di aprire con un collega una trattoria dove proporre i suoi piatti e le sue idee. La Trattoria Fita e ‘ a Borgo Tossignano vicino a Imola. Vale proprio la pena andare!
Ingredienti 4 persone:
Pecorino del Sulcis “Biancoarrosto” gr 500
Spugnole fresche gr 100
Qualche foglia di borragine
Olio di oliva sale
Ed ora la parola a Sergio:
“In questo momento della primavera si incontrano gli ultimi fiori della borragine con le prime spugnole, è quindi possibile preparare questo piatto semplice e al tempo stesso equilibrato. Scaldare l’olio di oliva in padella e saltare pochi istanti i funghi e qualche foglia di borragine tagliata finemente, salare appena. A parte si dispone il formaggio tagliato a fette spesse in un tegamino di ghisa o di coccio, pochi minuti di forno moderato e il formaggio è fuso. Mettere sopra le spugnole saltate, guarnite coi fiori di borragine accompagnate il tutto con crostoni di pane abbrustolito….e buon appetito. Consigliamo con questo piatto il Centesimino” Rosso per te “di Vigna dei Boschi Brisighella”
Grazie Sergio!