Sgombro alla Catalana

Per questa ricetta utilizziamo lo sgombro  preferibilmente nostrano e appena arrivato sul banco del pescivendolo, perche’ questo pesce ha un veloce deperimento, (nel mercato italiano ne arrivano parecchi dalla Francia, ma anche se molto meno cari, di qualita’ inferiore, dovuto anche dal lungo tragitto).

Iniziamo col pulire gli sgombri eliminando loro la testa e le interiora, quindi li laviamo in acqua fredda. Ora li sfilettiamo, e togliamo le spine con le apposite pinzette, poi li cuociamo al vapore per circa 7 minuti.  Una volta cotti, eliminiamo la pelle. Puliamo la cipolla e l’affettiamo finemente, poi la mettiamo in una tazza con acqua ghiacciata e aceto di vino per 15 minuti. Laviamo i pomodorini, li tagliamo a metà e li uniamo alla cipolla sgocciolata. Condiamo con olio, sale, pepe, qualche foglia di basilico e l’aceto balsamico. Con delle baghette di segale, e se si ha una affettatrice a disposizione, tagliamo delle fette sottili sfruttando tutta la lunghezza per poter poi formare  dei i cerchi che tosteremo per per pochi minuti in forno.

Disponiamo in ogni piatto un letto di misticanza ben lavata e asciugata, gli adagiamo il cerchio di pane dove verranno inseriti i filetti di sgombro; uniamo i vesuviani e la cipolla e copletiamo con un ciuffo di basilico e delle gocce di balsamico.

Battuta di wagyu beef

Questa è la prima ricetta non di pesce!
Non dovete farvi ingannare dal nome del blog, perchè Pesce Nudo, apprezza anche carne, verdure, dolci….
Dal mio primo viaggio in Giappone, sono rimasto incantato dalla capacità dei giapponesi nel valorizzare tutto quello che è natura.
Dal pesce alle verdure e in questo caso gli animali vengono trattati per ottenere risultati incredibili.
Il MANZO DI KOBE, (wagyu beef) è conosciuto in tutto il mondo per la particolare  marmorizzazione delle sue carni, dovuta alla presenza di piccolissimi filamenti di grasso. Questa particolarità è dovuta alla selezione genetica di alcuni secoli del bestiame, al nutrimento con grano, ai massaggi con la birra e c’è chi racconta, che nelle stalle viene diffusa musica classica per rilassare gli animali.
Esattamente non lo so’, ma il risultato e una carne unica, dal sapore ,alla tenerezza…. il prezzo è molto elevato!
Per questa ricetta possiamo usare anche lo scamone, molto meno costoso del filetto, ma ugualmente spettacolare. Per trovarlo sarà impresa difficile, ma nel caso ci riusciste, la ricetta è semplicissima e otterrete un risultato unico.
A me piacciono le cose più semplici possibile, soprattutto quando si usano prodotti di questo livello, per poterne gustare completamente le caratteristiche.
Quindi prendo la carne la metto in un tagliere di teflon lindo, e quando dico lindo è lindo, e taglio prima delle fettine sottili, poi strisce sottili, poi dei quadretti piccoli. A questo punto aggiungo un po’ di ghiaccio tritato sulla carne e continuo a battere con il coltello fino a quando il ghiaccio sarà scomparso. Formo delle quenelle e le dispongo sul piatto, e accompagno la battuta con senape, wasabi, gocce d’aceto balsamico, un po’ di sale maldon e fette di pane tostato. Per me è il top!
CRUDO E MANGIATO!

Raw fish (anisakis)

The raw fish, in Italy it has become very fashionable in recent years, although around the world it is consumed along. Japan has the base of its cuisine, many preparations of “raw” with variety of fish and combinations that never arrived in Italy.
Everyone now knows sushi and sashimi, although probably you still so much confusion. To summarize, sushi is raw fish served with morsels of rice and sashimi is raw fish served without rice, usually served with Daicon (great turnip long white) finely cut into julienne strips, pickled ginger, soy sauce and wasabi … then with time will put a bit ‘of recipes.
After this short introduction, I would like to remind everyone that the raw fish and ‘very good, but you can not’ underestimate the mandatory procedure to avoid possible intestinal problems, which in some cases can be very serious. In fact it can happen, fortunately rare, to find the Anisakis while working the fish.
Anisakis parasites are a maximum length of 3 cm, which are, again only in some cases, nell’interiora of some fish.Anisakis parasites are a maximum length of 3 cm, which are, again only in some cases, nell’interiora of some fish.
CONTINUED

Sardoncini scottadito con scorzette d’arancia e salvia

Pulire le alici praticando un leggero taglio lungo la pancia ed estrarne le interiora aiutandosi con la punta delle forbici. Lavare delicatamente le alici in acqua freddissima ed asciugarle. Per la cottura si può procedere in due modi. Se si possiede una piccola griglia doppia si possono stendere ordinatamente le alici (con le code verso l’esterno in modo che non si brucino) dopo averle leggermente oliate e cosparse di pane grattugiato. L’altra soluzione, se si vuole utilizzare una griglia normale, è quella di infilzare le alici una per una dalla testa con uno spiedino in modo che, quando dovranno essere girate per completare la cottura, l’operazione risulterà molto più semplice. Sia per il primo che per il secondo sistema, la cottura sulla brace viva dovrà durare un paio di minuti da una parte ed un paio di minuti dall’altra. Una volta cotte, disporle ordinatamente sui piatti. Completare con un filo di olio, il sale, il pepe, la salvia e la scorza di arancia tagliata a julienne.

Tocchetti di tonno alletterato crudo

In recent years the fashion of bluefin tuna has almost led to the extinction of this species.
Trying variants, I have recently reevaluated tunny tuna, very common in our seas.
It is great for a lot of preparations, both raw and cooked.


For this recipe we take a filet of tunny tuna, super fresh (otherwise better to eat a plate of plain pasta dressed with a good extra virgin olive oil), we remove the darkest part bitter-tasting and more aggressive (buzzonaglia or bozzonaglia), which do not throw it, we can use for other recipes and treat the fish as for other raw preparations, that is, bringing it down to -20ºC for 24 hours.
Once defrosted tuna, cut into regular cubes and have on the plate, condiamo with extra virgin olive oil, and a few drops of soy sauce.