Seadas
Il piu’ tipico dolce sardo: le seadas !
Non sono un grande amante dei cibi fritti, ma ogni tanto uno strappo alla regola si può fare,… soprattutto in vacanza!
Ingredienti:
250 g di formaggio pecorino fresco
25 g zucchero
1 uova intero
200 g semola di grano duro
50 gr. di strutto
1 pizzico di sale
acqua tiepida
miele
scorza grattugiata d’arancia e limone
olio per friggere
Grattugiare il formaggio e miscelarlo con lo zucchero.
Preparare un impasto morbido con la semola, l’acqua, il sale, lo strutto e l’uovo.
Tirarla sottile e ritagliarne dei dischi del diametro di quindici centimetri, in numero pari.
Farcire ogni disco con il ripieno al formaggio. ricoprire con un altro disco e chiudere premendo fra pollice e indice le due circonferenze sovrapposte formando un orlo ondulato.
Friggere le seadas in abbondante olio. Una volta cotte scolarle e cospargerle di miele sciolto a bagnomaria.
Amaretti morbidi
Ingredienti:
g 250 mandorle pelate
g 250 zucchero semolato
2 albumi
n. 5 gocce essenza di mandorle
g 40 panna fresca
Passare al mixer le mandorle leggermente tostate al forno, insieme allo zucchero fino a ridurle in farina. Trasferire la farina ottenuta in una ciotola e incorporarvi l’albume non montato e l’essenza di mandorle. Unire anche la panna non montata e amalgamare perfettamente il composto. Con il sac a poche, o con 2 cucchiai, formare gli amaretti su placca rivestita di carta da forno.
Cuocere in forno a 220°C per 6/7 minuti.
Cotoletta di merluzzo, piadina, pinoli, squacquerone ed erbette
Abbiamo ideato questo piatto con l’intento di legare la tradizione della cucina lombarda con quella marittima romagnola.
La classica costoletta alla milanese è diventata una cotoletta di merluzzo impanata con piadina e pinoli e accompagnata da erbette e squacquerone.
Ingredienti per 4 persone:
1 merluzzo fresco da 1400 g
fecola
albume
piadina tritata grossolanamente
pane grattato
pinoli tagliati a meta’ per il lungo
squacquerone
erbette spinacini, bietoline, cicoria
fior di sale
olio extravergine
Pulire il merluzzo, sfilettarlo con delicatezza e porzionare in tranci da 110 g, dello spessore di 2,5 cm.
Passare il merluzzo prima nella fecola, nell’albume leggermente sbattuto, poi in una panure composta da piadina, pane, e pinoli.
Selezionare le foglie piu tenere dell’erbette, pulirle, lavarle bene, poi saltarle il padella con un filo d’ olio.
Montare lo scquacquerone sbattendolo con una frusta, fino a quando non avra’ una consistenza liscia e compatta.
Friggere le cotolette in abbondante olio, fino a quando non saranno belle dorate. Scolare e tamponare con carta assorbente.
Comporre il piatto mettendo prima lo squacquerone, poi l’erbette e infine il merluzzo.
Cospargere gli ingredienti con il sale di Cervia.
Rombo alla plancia con carciofi
Il rombo preparato con questa tecnica permette di avere una cottura perfetta per ogni boccone. La cosa importante è sfilettare bene il rombo. Se non sai come si fa, puoi imparare seguendo questa lezione Sfilettare un Soaso
Per 4 persone:
1 rombo da 1200/1400 g (meglio se nostrano)
6 carciofi
gambi di prezzemolo
maggiorana fresca
1 spicchio d’aglio
olio extravergine
sale
Pulire il rombo facendo un’incisione vicino alla testa per estrarre l’interiora. Raschiare anche all’interno, vicino alla spina per eliminare tutto il sangue.
Pulire i carciofi tagliando una parte del gambo, (lasciarne 4/5 cm), poi togliere le foglie più dure e con un coltello le punte spinose e pelare la parte del gambo. Aiutarsi con uno scavino, eliminare la peluria interna.
Tagliare ogni carciofo in 6 spicchi e metterli in un contenitore con acqua fredda e i gambi del prezzemolo.
Sfilettare il rombo.
Mettere la spina con la testa attaccata in una placca con carta da forno, e cuocere in forno a 220 gradi C per 12 minuti.
Saltare i carciofi a fuoco basso con poco olio e uno spicchio d’aglio; salare
Passare i filetti del rombo leggermente unti, nella plancia, o in una padella antiaderente bella calda, poco tempo per ambo i lati e salare.
Mettere la lisca del rombo su un piatto da portata. Adagiarvi sopra filetti e carciofi, completare con rametti di maggiorana fresca.
La forza delle farine
La forza della farina si misura in W.
Un W alto indica un alto contenuto di glutine.
Un W basso indica una farina che ha bisogno di poca acqua e che lievita in fretta, ma che darà un impasto (e un pane) leggero e poco consistente.
Farine fino a 170W (deboli): per biscotti, cialde, grissini e dolci friabili. Assorbono circa il 50% del loro peso in acqua
Farine da 180W a 260W (medie): Pane francese,…………….CONTINUA