Linguine with squid and asparagus

Ingredients for 4 people:

360 grams of linguine
200 grams Borsotti (small squid)
16 asparagus tips
a clove of garlic
extra virgin olive oil
salt

Slice the asparagus tips and cook them in a pan with a little oil and garlic, season with salt and cover with a little cartoon hot, allow to simmer for 2/3 minutes.

Cook the linguine in boiling salted water. In the meantime cut in strips Borsotti, previously cleaned with care, (remove the bone, eyes, beak and ink) and sauté in a pan . Sprinkle with a little white wine and salt.

Drain the pasta, toss with the asparagus, add  Borsotti and tie with a drizzle of extra virgin olive oil. Serve and finish with a little chopped parsley.

 

Orecchiette con gamberi rossi, bacche di goji e origano fresco

Continuo nelle sperimentazioni delle bacche di Goji, qualche giorno fa ho fatto questo piatto…. Non male, e gran botta di energia!
Per conoscere le propriertà del Goji visita il sito www.superfrutto.com

Ingredienti per 4 persone:
440 grammi di orecchiette
16 gamberi rossi freschi
uno spicchio d’aglio
50 ml succo di goji
15-20 grammi bacche di Goji
olio extravergine d’oliva
origano fresco
sale

Pelare i gamberi, tenere le teste, togliere il filo praticando una leggera incisione sulla parte superiore della coda, quindi, tagliarli a pezzetti.
Tuffare in abbondante acqua salata le orecchiette
Nel frattempo, in una padella, con un filo d’olio, far dorare l’aglio pelato e tagliato a lamelle sottili. Aggiungere le teste, lasciare rosolare e schiacciarle per far fuoriuscire tutti i succhi, bagnare con un po’ d’acqua di cottura della pasta, ed eliminare le teste. Unire le code dei gamberi e il succo di goji. Aggiustare di sale.
Scolare le orecchiette al dente e metterle nella padella, far legare, unire un filo d’olio e dividere in 4 piatti.
Cospargere le bacche di Goji tagliate a meta’ e completare con un po di foglioline d’origano fresco.

 

Carpaccio di ricciola con germogli sakura

Ingredienti:
Ricciola
germogli Sakura mix
Sale alla vaniglia di Tahiti
Olio extravergine

Sfilettare la ricciola dopo averla sventrata con delicatezza.
Dividere la paffe in due parti seguendo la fila di spine che partono dalla testa alla coda.
Per il carpaccio utilizzeremo la parte alta, quella della schiena,
mentre dalla parte della pancia potremo fare altre cose, come spiedini, anzi fra poco pubblichero’ un.altra riettina interessante.
Abbattere quindi le parti che utilizzeremo da crudo.
Dopo 24 ore le decongelare.
Tagliare delle fettine regolari e sottili e disporle nel piatto in maniera ordinata.
Disporre al centro i germogli, condire con un filo d’olio e poco fior di sal e marino aromatizzato alla vaniglia.

Crudo e mangiato

Gamberi rossi crudi con caviale Asetra e panna acida

Vi propongo anche oggi un piatto di crudo. Con i soldi che vi risparmiate sulla bolletta del gas, potete comprare un po’ di gamberi rossi, magari di Porto Santo Spirito, una scatoletta di caviale iraniano fresco e un po’ di sour cream.

Per sicurezza, come prevede il regolamenton 4379-P del 17/02/2011 emanato dal Ministero della Salute, abbattiamo i gamberi rossi per 24 ore,  dopo averli privati della testa e dell’intestino.

Una volta decongelati li tagliamo a piccoli medaglioni  e li disponiamo su un piatto; gli adagiamo sopra una quenelle di caviale e completiamo con un ciuffo di sour cream.

Ed ora la parola al SOMMELIER GIANLUCA BELLETTI:
“ad un piatto così sarebbe troppo facile e scontato abbinare uno Champagne o un buon spumante italiano, io ci vedo bene un Riesling della Mosella, vino poco alcoolico, (generalmente hanno 9/10 gradi…) dai profumi di agrumi e frutti tropicali, al gusto molto minerale, sapido, morbido e acidulo allo stesso tempo, con la tendenza dolce dei gamberi, l’intensità del sapore del caviale e la morbidezza tattile della panna acida, è un grande abbinamento, se invece vogliamo metterci un vino italiano penso ad un moscato giallo dell’alto adige, con i classici sentori di quest’uva, pesche mature, bianche, erbe aromatiche e dal classico sapore di moscato ma secco,  buona persistenza aromatica per contrastare la lunga permanenza del sapore del caviale al palato…”

Crudo e mangiato!

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Plateau di crudo

Voglia di crudo?
Allora servono:
ostriche, magari di piu’ varieta’; scampetti nostrani; gamberi rossi di Porto Santo Spirito, sono il top; tonno, ricciola, buccine (anche se vanno lessate). Gia’ con questi ingredienti potete toglievi la voglia, ma se volete potete aggiungere ancora cozze pelose, tartufi di mare, ricci di mare, capesante,…

IMPORTANTE: come tutte le preparazioni di pesce crudo, la ricciola, il tonno ed i crostacei vanno abbattuti per almeno 24 ore a meno 20 °C vedi preparazione del pesce crudo.

Ed ora la parola al SOMMELIER GIANLUCA BELLETTI:

Crudità….. aaaaahhhh, le crudità… con due foto così riesco solo a pensare ad uno Champagne Blanc de Blancs, possibilmente in formato magnum, che è sempre più buono della bottiglia normale, chissà perché, mah, misteri della natura… fatto solo con uve Chardonnay, soave, non aggressivo, elegante come un vestito di seta da Gran Sera, fine, delicato e persistente al palato, possibilmente prodotto da uno dei tanti piccoli vignaioli che non riescono a farsi conoscere nel nostro mercato, sopraffatti dalla potenza commerciale che hanno i grandi gruppi industriali, ce ne sono tanti, di questi eroi dei nostri tempi, che cercano di portare avanti una tradizione plurisecolare, fatta di lavoro in vigna con i cavalli invece delle macchine, amore per la propria terra, cura delle uve con lo stesso amore che si dona ai propri figli…

In Piemonte, invece, terra di grandi rossi, c’è una storia di famiglie che da tanto tempo dedicano alla produzione di vini spumanti la stessa attenzione che tutti sappiamo viene data alla produzione di vini rossi di grande fama… Ci sono spumanti Piemontesi (naturalmente a Metodo Classico) con una storia che risale ai tempi del Conte di Cavour e con le stesse uve che concorrono alla produzione di Champagne, che veramente possono dare tante soddisfazioni in abbinamento con la cucina (ma quale cucina se è tutto crudo!) che tanto piace ai turisti che capitano dalle nostre parti!!!

Quando si fa un giro a Parigi, se si capita in uno dei tanti mercatini rionali, al di fuori dei soliti giri turistici, dove l’immancabile vecchina, col suo banco di ostriche, ci apre delle ostriche fresche di Arcachon, nel classico bistrot lì di fianco, ci faranno bere del Muscadet, vino sconosciuto da noi, dalla valle della Loira, bisogna provarlo, per capire che cos’è un abbinamento tradizionale, dove l’aromaticità, la sapidità e il sapore di mare incontrano un prodotto della terra, con fragranze di lieviti, sentori di miele e di frutti dolci come le albicocche e le nespole, frutto dimenticato ma vivo nei ricordi di quando eravamo bambini…

Crudo e mangiato!