Codice sconto 20% Guerzoni

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Buone notizie!

Siamo riusciti ad ottenere uno sconto del 20% per tutti gli amici di pescenudo per l’acquisto dei prodotti  dell’Acetaia Guerzoni!

Basta andare nella loro pagina www.guerzoni.com selezionare i prodotti che ti interessano e inserire il CODICE SCONTO CASADIO per ottenere immediatamente uno sconto del 20%.
Questa promozione è valida fino al  31.3.2014.

Intanto puoi approfittarne per qualche regalo di Natale. Puoi acquistare dall’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena extravecchio, ai più economici ma ugualmente ottimi aceti o condimenti.

I prodotti li utilizziamo abitualmente e sono di ottima qualità. Il nome è una garanzia!

Approfittane!

Benvenuti al Sud

Il 26 e il 27 settembre si è svolta a Piano di Sorrento la “Festa del Mare” con mostre tematiche, filmati, convegni, musica, gastronomia e folclore interamente dedicati al mare. Un gemellaggio voluto da Slow Food che ha dato modo ad alcuni ristoranti locali (Acqua Pazza, Bagni Rosita, Fracatell, Approdo e Tirimbò) di proporre piatti collaborando con chef di altre località d’Italia (Osteria della Corte di La Spezia, Gran Fritto di Cesenatico, Angiolina di Pisciotta, Dentro le Mura di Termoli e Bacco di Furore).

Con grande piacere sono stato chiamato per dare una mano allo chef Gregorrio Grippo (Osteria del Gran Fritto di Stefano Bartolini). Abbiamo collaborato per due serate con lo chef Giovanni Marciano e lo staff del ristorante l’Approdo.

Come al solito, al sud, abbiamo trovato ospitalità, simpatia e tanti nuovi amici, oltre ad una professionalità esemplare! Grazie a tutti e a presto!

Matteo Casadio

Altri momenti di lavoro e divertimento!

Nella foto Da destra a sinistra: Gregorio Grippo, Giovanni Marciano, Matteo Casadiosorrento

Gregorio Grippo Show

Ha avuto un buon successo di pubblico la prima serata della Festa del Mare andata in scena nella cornice del borgo di Marina di Cassano a Piano di Sorrento. L’entusiamo della signora Marignina, come è meglio conosciuta da queste parti la proprietaria dei “Bagni Rosita” Maria Nota, lo testimonia meglio di qualsiasi parola: “È un’esperienza che va rifatta, è andata alla grande”. E mentre lo dice, lo chef Antonio Terzano, a malincuore, comunica a un cliente che è tutto finito, “non è rimasto più niente”. L’orologio segnava le 22 circa, la serata era iniziata due ore prima, tra le speranze di una risposta positiva da parte del pubblico. E stasera si replica: stesso posto (Marina di Cassano a Piano di Sorrento), stessa ora (20)

Antonio Terzano dell'”Osteria dentro le mura” di Termoli, provincia di Campobasso, è uno dei cinque chef dell’Alleanza Slow food coinvolti nell’iniziativa insieme con altrettanti ristoranti del borgo marinaro di Cassano. La Festa del Mare sugella il riconoscimento ottenuto da Marina di Cassano al concorso internazionale “La memoria dei porti del Mediterraneo” e prepara la città ai festeggiamenti del Santo patrono previsti per domani e il 29 settembre. Ogni chef ha lavorato a quattro mani con un suo omologo dei ristoranti locali nella scelta delle pietanze da proporre. Tutti si sono ispirati a piatti tradizionali che rischiano di cadere in disuso e che esaltassero i sapori e gli odori dei prodotti locali. Insomma, tutto nel miglior spirito Slow Food, l’associazione fondata da Carlo Petrini nel 1986. Terzano ha proposto le sue “Alici alla zuena zuena” (acciughe fritte con crema di patate), “un mio personale omaggio alla città di Genova”, racconta, perché “l’ispirazione mi venne quattro anni fa nel capoluogo ligure mentre partecipavo a Slow fish”, quando rimase inebriato dagli odori dei prodotti genovesi. Duque un piatto slegato dalla cucina tradizionale? “No – risponde sicuro – i piatti semplici sono sempre legati alla tradizione, anche se di nuova concezione”.

La chef Silvia Cardelli dell'”Osteria della corte” di La Spezia ha invece proposto il “Cappun magro”, un piatto composto da un’insalata di verdure cotte a vapore con pesce gamberi e cozze, condito con un battuto di acciughe capperi e prezzemolo, “che va servito freddo” spiega a un cliente mentre le chiediamo come giudica l’esperienza: “Bellissima, mi piacerebbe riproporla in Liguria”. E come è stato interagire con la cucina del “Tirimbò”? “È andato tutto bene, anzi benissimo: le cucine in fondo parlano tutte la stessa lingua”. E a proposito del ristorante di Marina di Cassano, il suo chef Edoardo D’Urso ha proposto un fritto misto di pesce azzurro – “che dalle nostre parti non manca mai” – alici, fracaglia – “meglio conosciute come latterini” e calamaretti. “E un po’ di verdure per addolcire il sapore del pesce” aggiunge.

Gregorio Grippo, chef dell'”Osteria del gran fritto” di Cesenatico di origine salernitana (“Sono di San gregorio Magno”) ha puntato su “un piatto povero della tradizione romagnola” consumato in passato soprattutto dai pescatori. Si compone di piadina, “un tipo di pane privilegiato dai pescatori perché secco e quindi ideale quando la pesca si protraeva per più giorni”, saraghine, “un tipo di pesce molto grassoso indicato per la griglia”, crema di radicchio e cipolle addolcite nell’aceto. Il tutto è accompagnato da un bicchiere di vino rosso, “come facevano i pescatori romagnoli”, nonostante di solito con le portate di pesce si tende a preferire il bianco. “In questo caso invece – spiega Grippo – l’abbinamento si sposa bene per via della grassezza delle saraghine”. E proprio la saraghina sembra aver conquistato lo chef de “L’approdo” Giovanni Marciano che, a quanto ci dice, sta pensando di inserire nel prossimo menù alcune portate a base di questo tipo di pesce, “che noi non utilizziamo mai nei nostri piatti”.

La coppia tutta al femminile della serata, quella formata dalle chef Erminia Cuomo del ristorante “Bacco” di Furore e Marianna D’Esposito del ristorante “Acquapazza” propongono un pacchero ripieno all’acqua pazza abbinato a una polpetta di polpo, presentata su una salsa di pomodorino ai profumi di cappero. Come avete scelto i piatti da presentare? “Ci siamo incontrate a Furore – racconta D’Esposito – e abbiamo deciso per portate che mettessero in risalto i prodotti locali”. “La semplicità su tutto”, dicono all’unisono. “Quando i prodotti sono buoni, non bisogna inventarsi niente di sofisticato” è il pensiero della signora Cuomo, una chef con un’esperienza quarantennale alle spalle (“Lavoro da quando ho 21 anni, in pratica da quando mi sono sposata”). Che ci concede anche una piccola curiosità: “Il piatto che presenterò domani (oggi per chi legge, ndr) – pesce spada con uvetta e pinoli – è dedicato ad Anna Magnani”. L’indimenticata attrice di, tra gli altri, “Roma città aperta”, aveva una casa a Furore, racconta la signora Erminia, e “ogni volta che veniva al ristorante ordinava sempre quel piatto”.

In una cena che si rispetti, non può mancare il dolce. Di cui sisono occupati gli chef Rinaldo Merola del ristorante “Angiolina” di Pisciotta in provincia di Salerno e Antonino De Gregorio del ristorante “Fracattell'”. “Abbiamo giocato sulla ricotta”, racconta Merola, “quella di bufala che abbiamo portato noi e quella vaccina della Penisola sorrentina. Noi abbiamo proposto un croccante di cereali in cioccolato fondente con crema di ricotta di bufala, appunto, profumata con il limone e l’arancia”. “Noi invece – aggiunge De Gregorio – abbiamo proposto una variante del cannolo alla siciliana, vale a dire il cannolo classico ma con una cialda al cioccolato”. Un dolce semplice perché, come ci confida lo chef De Gregorio, “la semplicità è la chiave di tutto”.

di Christian Gargiulo StabiaChannel.it

Sindrome sgombroide

Abbiamo già parlato sulle possibili problematiche che possono causare intossicazioni alimentari nel caso non vengano utilizzati i giusti criteri per la preparazione di piatti a base di pesce crudo. Ormai tutti sanno cos’è l’anisakis, ma pochi sanno cosa sia la sindrome sgombroide.

-“Oggi, anche a seguito di un bellissimo incontro fatto con l’Ausl di Ravenna e la Capitaneria di porto di Cervia con il Sindacato Ristoratori Cervese FIPET, parliamo di sindrome sgombroide.

La Sindrome sgombroide o intossicazione da istamina diversamente da altre intossicazioni, non è causata da virus o parassiti e spesso non viene riconosciuta perché confusa con altre problematiche fisiche.

La sindrome sgombroide è un’allergia molto più frequente di quanto ci immaginiamo. Può essere scatenata mangiando tonno, sgombro, sardine, aringhe, acciughe, lampuga e altre specie ittiche mal conservate. Questo processo può scatenarsi immediatamente dopo che il pesce è stato pescato, se non conservato subito a temperature idonee. Ecco l’importanza di dover sempre mantenere la catena del freddo fino al consumatore finale.

Quest’ultimo concetto è preoccupante, perché ci fa capire quanta poca attenzione ci sia da parte di alcuni commerciati, ristoratori, cuochi,…e da parte dei consumatori. Bisogna lavorare ancora molto per far capire quanto sia importante confezionare, trasportare e conservare gli ingredienti in maniera corretta per evitare problemi di salute.

Ma quando si può manifestare la Sindrome Sgombroide?

Una delle principali cause è come viene trattato il pesce dopo essere stato pescato  e durante  la lavorazione. Se non vengono sempre seguite con cura le regole igienico sanitarie, nel pesce si innescano processi di degradazione che producono una sostanza chiamata istamina. Il pesce a contatto con l’ aria non deve stare mai al di sopra dei 16ºC, altrimenti avremo molte probabilità di contaminazione.

A differenza dell’anisakis, la contaminazione da istamina, non viene annientata dalla cottura o dall’abbattimento di temperatura. Anche in questo caso, nemmeno l’affumicatura  e la salagione riescono a distruggere questa tossina.

L’intossicazione da istamina può manifestarsi in maniera diversa da individuo a l’altro.

I sintomi più comuni sono man di testa, nausea, diarrea, bruciore in bocca e in gola,arrossamento della pelle, crampi allo stomaco. In casi più rari si può arrivare anche alla perdita della vista.

D solito si avvertono entro i 30 minuti / 2 ore  dopo aver mangiato il pesce intossicato.

In genere la durata del malessere può sparire dopo 6/8 ore, ma in alcuni casi può perdurare anche per alcuni giorni.

Sapore di Sale 2013

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È partito il conto alla rovescia per l’inizio di Sapore di Sale, la grande festa con la quale Cervia celebra l’oro bianco. Iniziative gastronomiche, cooking show e degustazioni saranno protagonisti dal 6 all’8 settembre tra i Magazzini del Sale e il porto canale.
DSC_2614E proprio ai Magazzini del Sale si svolgerà, venerdì 6 settembre, la cena inaugurale curata dal ristorante Terrazza Bartolini: la cultura materiale dei Salinari cervesi e i prodotti delle Saline – salicornia, acciuga, muggine e merluzzo trattato con il sale di Cervia – in un’interpretazione dello chef Matteo Casadio.

Ed ecco il menù della serata:

  • Entrata
    Piccolo hamburger di Terrazza Bartolini
  • Antipasti
    – Esqueixada di merluzzo
    – Acciughe del Mar CantAdriatico, bufala e peperoni nostrani
  • Primo Piatto
    Pasta, schille e salicornia
  • Pietanza
    Bòsega e artemisia
  • Dolce
    Camomilla, panna, more e pinoli

In abbinamento il Vollì Bollicine Romagnole.

(Euro 48,00, solo su prenotazione, max 50 coperti, info e prenotazioni cell. 339.4703606)

Sferificazione dello yogurt – Sferificazione inversa

Sferificazione dello yogurt – Sferificazione inversa

La sferificazione è una delle tecniche elaborate da Ferran Adria. Ci sono varie tecniche dipende dai prodotti da sferificare e dagli ingredienti che si utilizzano.

Sferificazione inversa

In questo video facciamo vedere come si fa la sferificazione inversa di prodotti contenenti calcio che probabilmente è anche la più semplice. Per questo tipo di sferificazione si sfrutta il calcio contenete nel prodotto che per permette il processo di gelificazione, che avviene dall’esterno verso l’interno dell’alimento nel momento che verrà fatto colare nella base di acqua e Algin

sferificazione
Ingredienti:
2,5 algin
500 ml acqua
125 yogurt
succo limone
50 latte

Con un frullatore a immersione sciogliere l’algin nell,acqua. Lasciare riposare in frigorifero, o passare varie volte nella macchina sottovuoto per eliminare tutta l’aria incorporata.

Mescolare yogurt, succo di limone e il latte.

Con un piccolo dosatore, fare cadere la sfera dentro la soluzione di acqua e algin, avvicinandosi al livello.

Lasciare circa un minuto, poi con un cucchiaio forato recuperare la sfera di yogurt e passarla in un altro contenitore con acqua fresca.

GUARDA IL VIDEO!

 

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